Con il R.D. 18 febbraio 1904 n. 242, a firma del Re Vittorio Emanuele III, la fondazione Museo Correale, eretta Ente Morale, avrebbe dato i natali a quello che fu in seguito unanimemente definito “il più bel Museo di provincia italiano”.
Il Palazzo, sede del Museo, ristrutturato nel secolo XVIII, era la dimora estiva della nobile famiglia Correale, i cui beni in Penisola risalgono almeno al ‘400. Sappiamo che nel 1428 la Regina Giovanna II d’Angiò donò a Zottola Correale, per i suoi meriti e per quelli della sua famiglia verso la dinastia e la città di Sorrento, un vasto appezzamento di terreno, che, anche se diminuito nel tempo, corrisponde alla proprietà dove si trova oggi il Museo, la terrazza-belvedere e l’agrumeto.
Alla fine dell’Ottocento rappresentavano il ramo primogenito della famiglia: Alfredo Correale, Conte di Terranova e Pompeo, figli del Conte Francesco, Senatore del Regno. Entrambi i fratelli si dedicarono a raccogliere quadri, mobili, ceramiche ed altri oggetti di pregio, che, assieme a quelli ereditati dagli avi, trovarono degna collocazione nelle loro case di Sorrento e di Napoli.
Il museo sorrentino fu istituito per volontà di Pompeo e di Alfredo Correale, ai cui testamenti fu dato seguito ed esecuzione nel corso del 1900. Successive donazioni arricchirono il museo, il cui allestimento risale al 1924. Nel corso dei decenni successivi, la collezione (dipinti italiani, francesi, fiamminghi, olandesi, ecc; mobili veneziani ed inglesi, capolavori dell’artigianato sorrentino, maioliche, porcellane italiane e straniere, orologi ed oggetti vari) si è notevolmente arricchita.
Più scarsa è la sezione archeologica che espone parte di un corredo eneolitico da Piano di Sorrento, materiali vari dalle necropoli (Vico Equense, Piano di Sorrento, Sorrento ed altre località) databili tra il VI e il IV sec. a.C., ma anche marmi ed altre preziosi reperti dalla Penisola.
Claude Albore Livadie