Dal rinvenimento di una stipe votiva effettuato nel 1984, in occasione della realizzazione della galleria lungo la nuova S.S. 145, nella località conosciuta come Calcarella a Privati, frazione di Castellammare di Stabia, si è ipotizzata l’esistenza di un luogo sacro, un santuario extraurbano della città di Stabia.
Il materiale archeologico individuato è relativo ad una lunga fase di frequentazione che va dagli inizi del V sec. a.C. alla fine del II sec. a.C., questo tra l’altro comprende: terrecotte, ceramiche in miniatura e ceramiche a smalto nero ed un gran numero di monete romane. Tra i materiali più antichi, le terrecotte attribuibili al V sec., e le più recenti monete, si nota il passaggio da una sfera di influenza magno greca ad una forte presenza romana (persistente in reazione all’arco cronologico corrispondente alla fine delle guerre sannitiche, inizio III sec. a.C., e della seconda guerra punica, fine seconda metà del III sec. a. C.). Il santuario potrebbe essere stato abbandonato nel I sec. a. C., forse in conseguenza della guerra sociale che vide la distruzione di Stabiae a seguito dell’assedio di Lucio Cornelio Silla.
Dagli stessi materiali è possibile ipotizzare che il luogo sacro fosse dedicato ad una divinità femminile, identificabile con Atena, come si evince dall’iconografia di alcune antefisse di tipo ellenistico che raffigurano la dea con berretto frigio e scudo ed Ercole emergente da un cespo di acanto. La divinità o le divinità – vi sono anche esemplari di Afrodite e di Artemide – avevano valenze salutari (protezione della sfera femminile e della fecondità delle donne), ma forse anche ctonie. È del tutto verosimile che il santuario si collocasse a poca distanza dalla suddetta stipe, in un luogo dalle particolari caratteristiche geomorfologiche, in quanto a ridosso del Monte Coppola, permetteva il controllo di due valloni, due importanti passaggi verso le aree più interne dei Monti Lattari, verso l’area sorrentina da un lato e quella amalfitana dall’altro. Inoltre, è posto in prossimità della via Minervia che porta a Punta della Campanella.
Claude Albore Livadie
Bibliografia
BONIFACIO G. (2001). “Il santuario di Privati”, in (Camardo, Ferrara a cura di) Stabiae dai Borbone alle ultime scoperte, Castellammare di Stabia, 109-111.
MINIERO P. et alii (1997). “Il santuario campano in località Privati presso Castellammare di Stabia. Osservazioni preliminari”, in Rivista di Studi Pompeiani, VIII, 1997, pp.11-56.
MINIERO P. (2001). “Il santuario campano in località Privati presso Castellammare di Stabia”, in Stabiano, Catalogo della Mostra –Castellammare di Stabia, 4 nov. 2000-31 gennaio 2001, Castellammare di Stabia, pp. 21-22.