Tombe di Gesini (Casola)

La frazione di Gesini, nel comune di Casola di Napoli, si trova ai piedi dei Monti Lattari a 190 m. circa s.l.m. Il collegamento con la vicina Castellammare di Stabia passa necessariamente per lo stretto vallone del torrente Casola che, attraversandola, permette di raggiungere la piana, oggi come ieri. Il 1 maggio 1958, nell’eseguire lo scavo per le fondamenta dell’ampliamento della Chiesa S. Giuseppe, veniva individuata in proprietà A. Porpora una tomba a cassa di tufo grigio. Successivamente furono scoperte altre 3 tombe, sempre a cassa di tufo con copertura piana. La zona del sepolcreto, appartenente verosimilmente ad un gruppo familiare, rappresenta il primo ritrovamento archeologico della zona.

Disegni degli elementi del corredo della tomba n. 2 di Gesini.

Le tombe erano orientate in direzione N-S con lo scheletro in posizione supina, la testa rivolta a S, con un corredo ceramico e, in alcuni casi, metallico, all’interno della cassa. La t.1, e forse le t.2 e t.3, avevano un’anfora di tipo “chioto” posta all’esterno della cassa, sembra, all’altezza dei piedi. Il corredo era in maggior parte costituito da vasi di bucchero campano (kyathos, olpe, stamnos, oinochoe, ciotola), da bronzi simposiaci (colum, olpe), da oggetti di ferro (fibule, spiedi, alari, coltelli) e da coppe, skyphos e kylix su piede a vernice nera verosimilmente di produzione campana, in un caso di produzione attica (skyphos con figura femminile), che collocano le deposizioni intorno al primo trentennio del V sec. a. C.  o poco oltre. La tipologia delle sepolture e il rituale funerario sono simili a quelli che troviamo nelle necropoli coevi della Penisola sorrentino-amalfitana e del circostante territorio (da Fratte di Salerno, a Nocera, a Stabia-Madonna delle Grazie, a Vico Equense, a Piano di Sorrento, a Sorrento ed a Massa Lubrense). Anche qui l’importanza del simposio funerario è sottolineato dai vasi per versare e per bere, nonché dalla presenza di anfore cosiddette “chiote”, ma forse di produzione campana. Il materiale un tempo presso l’Antiquarium stabiano è stato di recente spostato al Museo Archeologico Libero D’Orsi di Castellammare di Stabia dove è in deposito.

Claude Albore Livadie

Bibliografia

ALBORE LIVADIE C. (1984). “Sepolture del tardo arcaïsmo da Gesini (Casola di Napoli)”, in Pompei, Herculanum, Stabia, II, 1984 (non pubblicato).

ALBORE LIVADIE C. (1990). “Gesini (Casola di Napoli)”, in BTCGI, 8, Pisa-Roma,1990, pp. 106-107.

GUZZO P.G. (2007). Pompei. Storia e Paesaggi della città antica, Appendice, ed. Electa, Roma 2007, pp. 216-220.